Maurizio Agamennone (PI) è professore ordinario di Etnomusicologia presso l’Università di Firenze. Si è occupato principalmente di improvvisazione poetica, polifonie viventi, produzioni dei “musicisti migranti”, scritture e pratiche performative nell’avanguardia musicale europea, confronto interculturale nella musica contemporanea ed edizione critica di registrazioni storiche. Tra i suoi volumi recenti: Viaggiando, per onde su onde. Il viaggio di conoscenza, la radiofonia e le tradizioni musicali locali nell’Italia del dopoguerra (1945-1960) (Squilibri, 2019); Le spose di San Paolo. Immagini del tarantismo (con Luigi Chiriatti, Kurumuny, 2021); Storie di Piero. Musica, cultura e società nelle imprese di Piero Farulli (Squilibri, 2022); Sounds of the Pandemic: Accounts, Experiences, Perspectives in Times of COVID-19 (con D. Palma e G. Sarno, Routledge, 2023).
Giulia Sarno è ricercatrice di Etnomusicologia presso l’Università di Firenze. I suoi interessi includono lo studio di istituzioni e pratiche musicali contemporanee, in particolare della musica elettronica sperimentale e dei cori da stadio; la promozione degli archivi; i patrimoni locali toscani. È autrice della monografia Una storia di Tempo Reale: carte e memorie intorno a un’esperienza fiorentina di ricerca musicale (1987-2022) (Squilibri, 2023). Ha recentemente curato il volume Sounds of the Pandemic: Accounts, Experiences, Perspectives in Times of COVID-19, insieme a Maurizio Agamennone e Daniele Palma (Routledge, 2023), e pubblicato, con Francesco Giomi, il volume Il suono elettrico. Strumenti e nuove tecnologie musicali nel Novecento e oltre per la collana "Scoprire la musica" di LIM (2025).
Daniele Palma è assegnista di ricerca UniFi4Future all’Università di Firenze, e docente a contratto di Musiche contemporanee all’Università di Ferrara. È membro dei comitati scientifici della collana Come suona la Toscana (Squilibri) e della rivista Per Archi (LIM), e della redazione delle riviste Acusfere, Il Saggiatore musicale e Il Patrimonio musicale. È vincitore di una Edison Fellowship della British Library (2019-2020) e di una Short-Term Research Fellowship della New York Public Library (2024-2025). È stato insignito del Premio "Giovanni Morelli" 2023 (ex aequo con G. Sanfratello) e del Premio "Una vita nella musica Giovani" 2025. È co-curatore di Sounds of the Pandemic: Accounts, Experiences, Perspectives in Times of COVID-19 (Routledge, 2023). Nel 2024 ha pubblicato per LIM una monografia intitolata Recording voices. Archeologia fonografica dell’opera (1887–1948).
Pino Gala è etnocoreologo e antropologo della danza, laureato in Storia dello Spettacolo a Firenze e dottore di ricerca in Antropologia Culturale a Sassari. Già docente di Lettere al Liceo Artistico Statale di Firenze, nel 2012 ha conseguito l’abilitazione come docente di Antropologia Culturale di seconda fascia. Attivo dal 1973 nello studio delle tradizioni popolari, ha privilegiato la ricerca sulla danza tradizionale italiana, pubblicando vari studi di etnocoreologia ed etnomusicologia, oltre ad aver fondato e dirigere la rivista “Choreola” e la collana “Ethnica”. Cura inoltre l’Archivio di Documentazione Etnocoreutica, che contiene la più vasta raccolta di documenti audiovisivi e bibliografici sulla danza popolare italiana. Ha insegnato in diverse università e al Conservatorio “Pollini” di Padova. Ha partecipato, spesso ideandoli e organizzandoli, a tutti i convegni tenutisi in Italia negli ultimi decenni sulla danza popolare.
Costantino Vecchi ha conseguito il dottorato in Etnomusicologia presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia (corso di dottorato in Storia delle Arti) con la tesi “Patrimoni sonori e audiovisivi di interesse etnomusicologico: lo scenario italiano”. La sua attività di ricerca si concentra sulla tutela e la valorizzazione degli archivi sonori e audiovisivi in campo etnomusicologico e sullo studio delle tradizioni musicali della Grecia. Dal 2017 è responsabile dell’archivio dell’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati (IISMC) della Fondazione Giorgio Cini di Venezia.
Antonella Moriani è ricercatrice e professoressa aggregata di Archivistica presso l’Università di Siena, Dipartimento di Scienze storiche e dei beni culturali. La sua attività di ricerca si è concentrata principalmente sullo studio delle modalità di formazione, trasformazione e trasmissione di archivi di epoca medievale, moderna e contemporanea, esaminati in rapporto alla vicenda storica e istituzionale degli enti produttori. In questo ambito ha affrontato di recente il tema dell’ordinamento degli archivi di famiglia di età moderna e di quelli di personalità dell’età contemporanea.
Elisa Boffa ha studiato Conservazione dei beni librari e archivistici all’Università di Siena, dove ha conseguito il dottorato con una tesi sulla tipografia ad Arezzo nei sec. XVII e XVIII. Ha tenuto conferenze sulla tipografia e il libro a stampa in età moderna ed è autrice di numerose pubblicazioni. È stata docente a contratto presso l’Università di Siena e svolge corsi di formazione per vari enti pubblici su bibliografia, biblioteconomia e altri temi specifici inerenti alle biblioteche e ai luoghi della cultura. Dopo esperienze presso diverse biblioteche (Marucelliana di Firenze, Augusta di Perugia, Intronati di Siena, Santa Maria degli Angeli di Assisi), è impegnata alla Biblioteca Città di Arezzo come funzionario responsabile del patrimonio antico e del patrimonio moderno, relativamente ai servizi al pubblico, nonché del coordinamento della Rete Documentaria Aretina.
Roberto Kenofsky Paris è docente di Tecnologie musicali presso il Liceo Petrarca di Arezzo. È attivo nella definizione di una didattica aggiornata e aperta al lavoro e alla cittadinanza globale. Responsabile PCTO dal 2015 al 2020, ha promosso e realizzato progetti pilota dedicati ai settori della correzione acustica e dei linguaggi sonori contemporanei. Progettista per la realizzazione e la gestione di laboratori e dei relativi spazi attrezzati di produzione e spettacolo, insegna avvalendosi di dispositivi e applicazioni audio di riferimento. Dal 2019 propone una gita scolastica “musicale” a Berlino, con focus su storia, luoghi di spettacolo, produzione musicale, aziende tech e istituzioni formative.
Giovanni Giuriati insegna Etnomusicologia alla Sapienza Università di Roma. Dal 2004 dirige l’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati della Fondazione Giorgio Cini a Venezia. Dal 2002 al 2005 è stato Secretary General e, dal 2005 al 2008, presidente dell’European Seminar in Ethnomusicology. Dal 2017 al 2023 è stato presidente dell’Associazione fra docenti Universitari Italiani di Musica (ADUIM). Autore e curatore di numerose pubblicazioni, suoi principali campi di ricerca sono le musiche del sud-est asiatico (Cambogia, Indonesia), le musiche strumentali e il rapporto tra musica e festa in Campania.
Grazia Tuzi è professore associato di Etnomusicologia alla Sapienza Università di Roma. Ha conseguito diverse borse di studio e di ricerca internazionali (University of California Los Angeles, Freie Universität di Berlino e Universidad de Valladolid). In questa ultima università è stata docente di Etnomusicologia dal 2009 al 2016. Ha pubblicato diversi articoli sui temi patrimonio culturale, musica e identità, musica e gender, musica e migrazione. Le sue aree di ricerca sono Spagna, Messico, Italia e Argentina. Partecipa a diversi progetti nazionali ed europei. È stata la coordinatrice del progetto PON dell’Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi, in collaborazione con la Sapienza Università di Roma, l’Università della Basilicata e quella del Salento.
Gianluca Chelini è assegnista di ricerca in Etnomusicologia presso la Sapienza Università di Roma. Diplomato in violino presso il conservatorio di musica di Adria, ha conseguito la laurea triennale in Musicologia presso l’Università di Pavia con una tesi sul maggio drammatico della mediavalle del Serchio, e la laurea magistrale in Musicologia presso Sapienza con una tesi dedicata al Black Metal nell’isola di Giava. Ha conseguito il titolo di dottore di ricerca presso la stessa università con una tesi sul rapporto tra cultura musicale e turismo di massa nella città cambogiana di Siem Reap. I suoi principali interessi di ricerca riguardano l’analisi delle forme di ibridazione musicale, l’etnomusicologia economica e le teorie e le pratiche della restituzione degli archivi sonori.
Francesca Billeri ha conseguito il dottorato di ricerca presso la School of Oriental and African Studies University of London. Dal 2009 conduce ricerche etnografiche in Cambogia. Ha tenuto seminari dottorali e lezioni di etnomusicologia in diverse università italiane e britanniche. Dal 2019 svolge corsi di etnomusicologia in stile universitario presso diverse scuole secondarie di Londra, in qualità di PhD tutor. Dal 2021 collabora al progetto ActAr con l’unità di ricerca della Sapienza Università di Roma per la creazione di un archivio online di una vasta collezione di brani della tradizione musicale classica di corte cambogiana. Ha pubblicato contributi in riviste e volumi internazionali in ambito etnomusicologico, antropologico e di media studies.
Fulvia Caruso (responsabile della RU) è professore associato di Etnomusicologia all’Università di Pavia e docente di Etnomusicologia dei patrimoni musicali per la Scuola di Specializzazione in Beni Musicali. È segretario generale dell’ESEM, rappresentante del Comitato nazionale italiano per l’ICTMD e coordinatrice della Commissione didattica dell’ADUIM. È autrice di diversi volumi, tra cui La voce narrante (Nota, 2008) e Le parole dei liutai (Cremonabooks, 2022). Ha curato, tra gli altri, i volumi Visioni e oltre. Multisensorialità, accessibilità e nuove tecnologie al museo (Effigi, 2011) e Dal locale al globale. Le musiche del mondo a scuola (TAB, 2020). Dal 2014 conduce una ricerca su musica e migrazione a Cremona.
Thea Tiramani ha conseguito il dottorato in Scienze del testo letterario e musicale presso il Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali dell’Università di Pavia, sede di Cremona, dove è stata assegnista di ricerca e docente a contratto di Etnomusicologia. Diplomata in pianoforte al Conservatorio di musica di Milano, è docente di Storia della musica per Didattica al Conservatorio di musica di Novara, docente a contratto all’Università di Padova e docente incaricata alla Pontificia Università Gregoriana. Si occupa di musica e migrazione, repertori orali e didattica. È coautrice del volume Dal locale al globale. Le musiche del mondo a scuola (TAB, 2020) e autrice di Simran. Musica e rito degli indiani Sikh in Italia (NeoClassica, 2025).
Giordano Calvi sta concludendo il dottorato in Etnomusicologia presso la NOVA University con una tesi sul black metal in Portogallo, integrando Etnomusicologia, analisi musicale ed estetica. Vive a Cremona, dove insegna nella scuola primaria. È docente di Didattica dell’ascolto della Popular Music al Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali dell’Università di Pavia, dove partecipa al progetto Musica migrante, con focus sulla comunità rumena. I suoi interessi di ricerca includono i Metal Music Studies e le tradizioni del ballo liscio. È membro della International Society for Metal Music Studies.
Maria Rizzuto ha centrato le sue ricerche sulle pratiche liturgico-musicali delle Chiese cristiane d’Oriente in contesti diasporici. Studia i riti alessandrino, bizantino (greco, slavo, melchita, rumeno) e, dal 2023, siro-malabarese. La sua metodologia unisce prospettive transculturali e dinamiche simbolico-rituali. Dottore di ricerca e abilitata alla II fascia (SSD L-ART/08), è stata assegnista di ricerca e, dal 2017, cultrice della materia all’Università di Palermo. Autrice di monografie, articoli e saggi, cura i “concerti narrati”, è redattrice di Etnografie Sonore / Sound Ethnographies e socia di ICTMD, ISOCM e IMS.
Serena Facci (responsabile della RU) è professore ordinario di Etnomusicologia all’Università di Roma “Tor Vergata”. I suoi interessi di ricerca riguardano la musica centro-africana, la musica italiana, la pedagogia musicale interculturale e le musiche liturgiche di comunità immigrate a Roma.
Giuseppe Giordano è professore di Etnomusicologia e Antropologia della musica all’Università di Roma “Tor Vergata”. Si occupa di aspetti e funzioni sociali delle musiche tradizionali, specialmente in rapporto alle forme della devozione popolare e ai contesti festivi in Italia e all’estero (Spagna, Grecia, Tunisia), nonché del rapporto tra Etnomusicologia e ricerca sul campo virtuale.
Federica Mucci è professore di Diritto internazionale e di Diritto dell’Unione europea all’Università di Roma “Tor Vergata”. I suoi interessi di ricerca riguardano prevalentemente la protezione internazionale del patrimonio culturale e della diversità delle espressioni culturali, il diritto del mare e la tutela dell’ambiente naturale e degli animali.
Giuseppina Colicci insegna Etnomusicologia al Conservatorio di musica “Alfredo Casella” dell’Aquila. I suoi interessi di ricerca riguardano i canti dei pescatori siciliani, la musica devozionale del Lazio, i canti della Settimana Santa e l’analisi della performance musicale.
Alessandro Cosentino è docente di Music and Cultural Identity presso l’Università di Roma “Tor Vergata”. Le sue ricerche si concentrano sulle musiche liturgiche delle comunità migranti a Roma, sui cordofoni dell’Africa centrale e sulla didattica musicale transculturale.
Vanna Viola Crupi è docente di sostegno presso la scuola secondaria di I grado. Le sue aree di ricerca riguardano le pratiche musicali dei Bakonzo dell’Uganda, la relazione tra musica e linguaggio, le musiche liturgiche e paraliturgiche delle comunità immigrate a Roma e la musica in relazione all’inclusione scolastica.
Alberto Annarilli è assegnista di ricerca all’Università di Roma “Tor Vergata”. I suoi interessi riguardano i congregational music studies, il canto nelle comunità cristiane migranti di confessione protestante, i peace studies e l’analisi delle performance della black music.
Maria Costanza Solazzo è docente di Musica presso la scuola secondaria di primo grado. I suoi interessi di ricerca riguardano le musiche liturgiche di comunità immigrate e la vocalità, anche nella didattica di base.
Simone Tagliaferro è docente presso la scuola secondaria di primo grado. I suoi interessi di ricerca includono la pedagogia della musica, metodologie e strategie didattiche e tecnologiche per l’insegnamento, dinamiche interculturali e linguaggi di popular music come espressione delle collettività.
Giorgio Adamo, già ordinario di Etnomusicologia e Direttore del Dipartimento di Storia, Patrimonio culturale, Formazione e Società presso l’Università di Roma “Tor Vergata”, è Presidente del Centro Studi Alan Lomax, fondato a Palermo nel 2018 con Anna Lomax Wood e Sergio Bonanzinga. Allievo di Diego Carpitella, si è specializzato in metodi e tecniche della musicologia sistematico-comparata a Vienna con Franz Foedermayr e Werner A. Deutsch. Nelle sue pubblicazioni ha trattato questioni di teoria e metodo in etnomusicologia, analisi del suono e della musica e metodologia dell’indagine audiovisiva. Ha realizzato campagne di documentazione video sul campo in Italia meridionale e in Africa sud-orientale.
Pier Giuseppe Arcangeli, etnomusicologo e compositore, si è laureato in Lettere nel 1968 con una tesi sui canti popolari di tradizione orale in Umbria; ha studiato al Conservatorio di musica di Perugia con Vlad, diplomandosi nel 1971. Ha fatto ricerca nelle Marche, nel Friuli e nel Lazio, in particolare sui canti contadini del lavoro e sulla polifonia confraternale, anche in collaborazione con Carpitella, Sassu e Leydi, con pubblicazioni e cura di edizioni discografiche. È stato vice-presidente della SIE. Docente di Storia ed estetica della musica al Conservatorio “Briccialdi” di Terni (poi Conservatorio di Stato), ne è stato direttore dal 1997 al 2010. Direttore artistico di stagioni musicali e festival in Umbria e nel Lazio, è autore di partiture orchestrali, corali e per ensemble.
Sergio Bonanzinga è professore ordinario di Etnomusicologia nel Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Palermo, dove coordina il Corso di laurea triennale in Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo (DAMS). Si è occupato dei valori funzionali e simbolici delle pratiche espressive di tradizione orale (musica, danza, narrazione, teatro) sia storici sia contemporanei del contesto euromediterraneo, e rivolgendo particolare attenzione alla relazione fra suoni, ambienti e culture presso società di interesse etnologico. Ha fondato e dirige la collana “Suoni&Culture” (Edizioni Museo Pasqualino, Palermo). Insieme a Giorgio Adamo e Nico Staiti ha fondato e dirige il periodico Etnografie Sonore / Sound Ethnographies (Anvur classe A). È socio fondatore e segretario del Centro Studi Alan Lomax di Palermo.
Alessandro Bratus è professore associato di Etnomusicologia presso il Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali dell’Università di Pavia (sede di Cremona), dove insegna materie legate all’analisi, agli approcci metodologici, alla produzione e alla storia delle popular music. I suoi interessi di ricerca attuali sono centrati sulle teorie della creatività in un’ottica analitica ed etnografica e, più in generale, sulla filiera produttiva della canzone italiana contemporanea. Ha pubblicato saggi in riviste scientifiche italiane e straniere e miscellanee tematiche. Il suo ultimo lavoro monografico, Mediatization in Popular Music Recorded Artifacts: Performance on Record and on Screen, è uscito nel 2019 per Lexington Books.
Silvia Bruni è professoressa associata di Etnomusicologia all’Università di Bologna. La sua ricerca coniuga antropologia, etnomusicologia e studi di genere, con particolare attenzione alle pratiche rituali e musicali femminili. Ha svolto ricerche sui riti di possessione, sulle confraternite religiose e sui repertori musicali e poetici femminili in Marocco. Ha inoltre condotto ricerche sul campo sui riti e sulla musica delle donne rom in Kosovo. Attualmente si occupa dei rapporti tra musica e teatro nel Mediterraneo.
Vincenzo Caporaletti è professore di Musicologia generale e Musicologia transculturale presso l’Università di Macerata. Dirige il Centre de Recherche sur le Jazz et les Musiques Audiotactiles della Université Paris-Sorbonne e il Centro Interuniversitario per la Ricerca Musicologica (UNIMC/ConsPe/ConsFr). Ha pubblicato 24 monografie scientifiche, tra cui I processi improvvisativi nella musica (LIM, 2005); Esperienze di analisi del jazz (LIM, 2007); Swing e Groove (LIM, 2014); Teoria delle musiche audiotattili. Una introduzione (LIM, 2022). Dirige le collane editoriali “Grooves. Collana di Studi Musicali Afro-Americani e Popular”, “Edizioni di Musiche audiotattili”, “Musiche… da leggere” (con M. Agamennone), per LIM, e “Musicologie e Culture”, per Aracne.
Giovanni Cestino è ricercatore in Etnomusicologia presso l’Università di Milano. I suoi principali ambiti di ricerca sono la musica vocale a più parti, l’ecologia acustica, l’etnomusicologia audiovisuale e l’antropologia degli artefatti notazionali. Ha svolto ricerca sul campo in Istria croata, Kosovo e Italia, e ha curato la nuova edizione italiana de Il paesaggio sonoro di R. Murray Schafer. È stato visiting fellow presso la Harvard University e borsista di ricerca presso la Fondazione Paul Sacher (Basilea). Attivo inoltre come direttore di coro, ha co-fondato e dirige il gruppo vocale e di ricerca ITER Research Ensemble.
Lorenzo Chiarofonte è ricercatore in Etnomusicologia presso l’Università di Bologna. Collabora con l’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati della Fondazione Giorgio Cini ed è research editor della rivista Analytical Approaches to World Music. La sua prima monografia, Nat hsaing: Etnografia e analisi musicale di un rituale per gli spiriti in Birmania, è stata recentemente pubblicata (NeoClassica, 2023).
Giovanni De Zorzi è docente di Etnomusicologia all’Università “Ca’ Foscari” di Venezia e suonatore di flauto ney. Si interessa principalmente di musica classica e sufi dell’area ottomano-turca e centroasiatica. Alterna l’attività di musicista, come solista o con l’Ensemble Marâghî, alla ricerca sul campo, alla scrittura scientifica e alla direzione artistica di vari programmi musicali. Tra le sue pubblicazioni, le monografie Musiche di Turchia (Casa Ricordi, 2010); Con i dervisci. Otto incontri sul campo (Mimesis, 2013); Maqām. Percorsi tra le musiche d’arte in area mediorientale e centroasiatica (Squilibri, 2020); Introduzione alle musiche del mondo islamico (Istituto per l’oriente C.A. Nallino, 2021); samā‘. L’ascolto e il concerto spirituale nella tradizione sufi (Jouvence, 2021); Journey among Dervishes between past and Present (con T. Dähnhardt, Mimesis International, 2023).
Shan Du ha conseguito il dottorato in Etnomusicologia presso l'Università di Bologna ed è assegnista di ricerca presso l'Università di Milano. Ha vinto nel 2022 la Borsa Carpitella della Fondazione Giorgio Cini con la quale ha realizzato il film Devagan (Best Film Prize ICTMD 2024) sui riti Newar a Bakhtapur (Nepal). I suoi interessi consistono nell’indagare pratiche musicali e fenomeni sonori attraverso un approccio multimediale.
Giulia Ferdeghini è assegnista di ricerca in Etnomusicologia presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Torino. Si è specializzata in canti epici e tradizione musicale curda, temi sui quali ha pubblicato articoli scientifici e due monografie. Attualmente lavora su sistemi di rappresentazione della conoscenza (ontologie) nei domini dell’etnomusicologia e della musica per il cinema muto, occupandosi anche di sistemi di catalogazione Linked Open Data.
Girolamo Garofalo è ricercatore di Etnomusicologia presso l’Università di Palermo, dove insegna Musica bizantina e dell’Oriente cristiano e Culture musicali in Sud America. Si è prevalentemente occupato di musica folklorica siciliana e delle tradizioni musicali degli Arbëreshë di Sicilia (canti liturgici bizantini e paraliturgici). Ha partecipato a convegni nazionali e internazionali (International Society for Orthodox Church Music, Monumenta Musicae Byzantinae, International Musicological Society, International Council for Traditional Music). Tra il 2010 e il 2013 ha diretto la rassegna “Voce e suono della preghiera” promossa dalla Fondazione Giorgio Cini. È tra i fondatori del Comitato Italiano per lo studio e l’edizione delle Fonti Musicali Bizantine (CIFMB) e dello Study Group IMS “Music of the Christian East and Orient”.
Ofer Gazit è professore associato di Etnomusicologia presso il Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali dell’Università “Ca’ Foscari” di Venezia. La sua ricerca si concentra sui temi della migrazione, delle frontiere e della mobilità, analizzati attraverso le pratiche musicali e le culture sonore. Ha pubblicato contributi in riviste e volumi dedicati agli studi sul suono e sui media, all’etnomusicologia e ai jazz studies, con un’attenzione speciale al contesto statunitense e caraibico. Autore del libro Jazz Migrations (Oxford University Press, 2024), combina lavoro storico e teorico con l’etnografia, approfondendo il ruolo della musica nei processi sociali e politici contemporanei. È inoltre responsabile del progetto ERC I-STREAM, che indaga i rapporti tra disastri climatici e scene musicali nei Caraibi, integrando metodologie etnografiche con l’analisi di video online.
Francesco Giannattasio è stato professore ordinario di Etnomusicologia all’Università di Roma “La Sapienza” (1995-2020), nonché Direttore e poi Presidente dell’Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati della Fondazione Giorgio Cini. Le sue ricerche hanno riguardato il folklore musicale italiano, la musica somala e le relazioni fra linguaggio, musica e poesia. Tra le sue principali pubblicazioni, L’organetto: uno strumento musicale contadino dell’era industriale (Bulzoni, 1979), Il concetto di musica (Bulzoni, 1992), Perspectives on a 21st-Century Comparative Musicology: Ethnomusicology or Transcultural Musicology? (con G. Giuriati, Nota, 2018) e i saggi “Music and Metre in Somali Poetry” (con G. Banti, African Languages and Cultures, 1996), “Poetry” (con G. Banti, A Companion to Linguistic Anthropology, 2004) e “Dal parlato al cantato” (Enciclopedia della musica, 2005).
Marco Lutzu è professore associato di Etnomusicologia all’Università di Cagliari. Ha condotto ricerche sul campo in Sardegna, Cuba e Guinea Equatoriale, occupandosi di rapporti tra musica e religione, poesia improvvisata, etnomusicologia audiovisiva, analisi della performance e cultura hip hop. È responsabile scientifico dell’Enciclopedia della Musica Sarda (L’Unione Sarda, 2012) e, dal 2025, vicepresidente dell’ICTMD Study Group on Audiovisual Ethnomusicology. Tra le sue pubblicazioni: il documentario Santeros (Javem, 2022) e il saggio “Crafting Fieldwork and Insider/Outsider Collaborations: Musical Ethnography in Sardinia” (con K. Jacobsen, Ethnomusicology, 2025).
Ignazio Macchiarella è professore ordinario di Etnomusicologia presso l’Università di Cagliari. Direttore del Labimus (Laboratorio Interdisciplinare sulla Musica della stessa università), si occupa soprattutto dello studio delle multipart music intese come modi specifici di fare musica e comportamenti espressivi basati sulla partecipazione intenzionalmente distinta e coordinata a un atto esecutivo collettivo. È stato Chair del Comitato Italiano dell’ICTMD (International Council for Traditions of Music and Dance), vice-Chair dello Study Group on Multipart Music dello stesso ICTMD e General Secretary dell’European Seminary in Ethnomusicology (ESEM).
Ilario Meandri è professore associato di Etnomusicologia presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Torino. Unisce la ricerca su temi classici dell’etnomusicologia e della musica per film allo sviluppo di tecnologie avanzate per la documentazione e l’analisi di repertori sonori (registrazione audio immersiva, analisi tramite risintesi, progettazione di strumenti virtuali, digital humanities). Le sue ricerche sono state pubblicate dai principali editori nazionali e internazionali del settore.
Ilaria Meloni è ricercatrice in Etnomusicologia presso il Dipartimento di Lettere e Culture Moderne della Sapienza Università di Roma e coordinatrice dell’orchestra gamelan Gong Wisnu Wara all’Ambasciata d’Indonesia presso la Santa Sede. Dal 2013 al 2020 ha trascorso sette anni a Giava occupandosi di canto femminile giavanese (sindhen) ed esibendosi come cantante nei contesti tradizionali. Ha pubblicato la monografia Sindhen: il canto femminile nell’isola di Giava (NeoClassica, 2022). Sta lavorando alla monografia Wayang kulit: ascoltare il teatro delle ombre giavanese (Edizioni Museo Pasqualino; uscita prevista novembre 2025), parte di una collana da lei curata insieme a Giovanni Giuriati su “Musiche per i teatri di figura dell’Asia”. I suoi interessi includono le nuove sfide all’identità di genere nella musica giavanese contemporanea; il teatro delle ombre e il gamelan in contesto internazionale e post-pandemico; il folk-revival musicale in Abruzzo e i paesaggi sonori urbani di Roma.
Giancarlo Palombini si è laureato in Filosofia nel 1979 presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Perugia con una tesi etnomusicologica. È stato ricercatore per l’area Etnomusicologia presso il Dipartimento di Filosofia, Scienze sociali, Umane e della Formazione dell’Università di Perugia, alle cui attività scientifiche e didattiche collabora fin dal 1981. Ha tenuto, per il Corso di laurea in Beni e attività culturali dell’Università di Perugia, l’insegnamento di Etnomusicologia e tiene, presso la Scuola di Specializzazione in Beni demoetnoantropologici della stessa università, l’insegnamento di Patrimoni sonori.
Guido Raschieri è professore associato di Etnomusicologia all’Università di Trento. In precedenza ha insegnato presso le Università di Torino, Bologna e Matera. Collabora con istituti di ricerca italiani ed europei. La sua attività di ricerca è iniziata in Piemonte sotto la guida di Febo Guizzi. È tra i fondatori del Museo del Paesaggio Sonoro di Riva presso Chieri, di cui ha curato l’allestimento. Ha condotto indagini sul campo in Italia, Croazia, Bosnia, Svizzera e Francia. I suoi lavori si concentrano sulle tradizioni musicali delle Alpi, le fonti storiche della musica popolare, la costruzione di identità culturali attraverso la musica, le esperienze di folk music revival nel Nord Italia, la musica e i processi migratori, la ricezione delle musiche extra-europee nel mondo occidentale, gli strumenti della musica popolare e la loro iconografia, la musica nel dialogo interculturale.
Nicola Scaldaferri è professore associato di Etnomusicologia presso l'Università di Milano, dove ha fondato e dirige il LEAV. Tra i suoi lavori: Sonic Ethnography. Identity, Heritage and Creative Research Practice in Basilicata, Southern Italy (Best Book Prize ICTM 2021, con L. Ferrarini) e Wild Songs, Sweet Songs. The Albanian Epic in the Collections of Milman Parry and Albert B. Lord (Harvard UP, 2021).
Nico Staiti è professore ordinario di Etnomusicologia e di Organologia all’Università di Bologna. Si occupa di musica dei rom balcanici, di musiche pastorali, di iconografia musicale, di etnomusicologia visuale e di organologia (con particolare attenzione per gli strumenti a fiato e per i membranofoni in area mediterranea).
Jacopo Tomatis, musicologo, musicista e giornalista musicale, è ricercatore all’Università di Torino, dove insegna Popular Music ed Etnomusicologia. Ha pubblicato Storia culturale della canzone italiana (il Saggiatore, 2019; Feltrinelli, 2021, Premio IASPM per il miglior libro internazionale 2021), Nuovo Canzoniere Italiano’s Bella ciao (collana 33 1/3, Bloomsbury, 2023) e Bella ciao. Una canzone, uno spettacolo, un disco (il Saggiatore, 2024). Collabora con “il giornale della musica” e “La Domenica del Sole 24 Ore” ed è presidente della IASPM italiana (International Association for the Study of Popular Music).
Giovanni Vacca è professore associato di etnomusicologia e popular music presso l’Università Roma Tre. Ha pubblicato Il Vesuvio nel motore. L’avventura del Gruppo musicale operaio ‘E Zezi (manifestolibri, 1999); Nel corpo della tradizione. Modernità e tradizione nel Mezzogiorno d’Italia (Squilibri, 2004); Gli spazi della canzone. Luoghi e forme della canzone napoletana (LIM, 2013); Legacies of Ewan MacColl (a cura di, con Allan F. Moore, Ashgate, 2014); Spettabili tutti. Parole e musica di Gianfranco Marziano (saicomè, autoproduzione, 2016); Memorie della canzone francese. Nascita di un genere musicale (1848–1945) (LIM, 2022). Collabora con riviste accademiche e testate giornalistiche e ha scritto testi di canzoni per gruppi musicali della scena napoletana. Fa parte della redazione di Etnografie Sonore / Sound Ethnographies e del direttivo della Società Italiana di Analisi e Teoria Musicale.
Ultimo aggiornamento
15.09.2025